SU DI LUI
David Grossman è un autore israeliano di romanzi, saggi e letteratura per bambini, ragazzi e adulti, i cui libri sono stati tradotti in numerose lingue. Ha cominciato la sua carriera lavorando in una radio israeliana come corrispondente di un programma per ragazzi. Il suo stile è stato definito «semplice e avvincente»: scrittore impegnato politicamente per trovare una soluzione al conflitto tra arabi e israeliani, è noto in tutto il mondo per i suoi scritti, editi in Italia da Mondadori (se non diversamente specificato). Tra le sue molte opere, ricordiamo i romanzi Vedi alla voce: amore (1998, ripubblicato da Einaudi l'anno successivo), Ci sono bambini a zig-zag (1998), Il libro della grammatica interiore (1999), Che tu sia per me il coltello (2000), L'uomo che corre (2002), Qualcuno con cui correre (2002), Col corpo capisco (2005), A un cerbiatto somiglia il mio nome (2008), L'abbraccio (2010), Il duello (2011), La lingua speciale di Uri (2011), Il sorriso dell'agnello (2011), Caduto fuori dal tempo (2012, ispiratogli dalla morte del figlio Uri, di leva nell'esercito israeliano e ucciso durante la guerra lampo con Hezbollah in Libia, nel 2006), e Applausi a scena vuota (2014). Tra i suoi saggi sulla questione israeliana e mediorientale citiamo Tornerà la tua infanzia e giocheremo. Riflessioni fotografiche 1966-1993 (con Sebastian Papa e Gabriel Levi, Morgana Editrice, 1993), La memoria della Shoah (Casagrande, 2000), La guerra che non si può vincere. Cronache dal conflitto tra israeliani e palestinesi (2005), E per questo resisto. Bambini e bambine in tempi di guerre (Equilibri Editrice, 2005), Con gli occhi del nemico. Raccontare la pace in un paese in guerra (2008), On combat. Psicologia e fisiologia del combattimento in guerra e in pace (Libreria Militare Editrice, 2009) e On killing. Il costo psicologico di imparare ad uccidere (2015). Tra i numerosi libri per ragazzi: Un bambino e il suo papà (1999), Le avventure di Itamar (2001), Itamar il Grande (Einaudi Scuola, 2008), Buonanotte giraffa (2010), Un milione di anni fa (2010), Ruti vuole dormire e altre storie(2010), Itamar e il cappello magico (2011), Itamar e il cacciatore di sogni (2011), Il duello (2011), Storie per una buonanotte (2011), La principessa del sole (2015).
SUL LIBRO
Una sera, in una città di un luogo immaginario, un padre si alza da tavola. Deve "andare laggiù". Ha perso un figlio, cinque anni prima, e "laggiù" è dove il mondo dei vivi confina con la terra dei morti. Durante il cammino si uniscono a lui altri personaggi che vivono ciascuno il dolore per la perdita del proprio figlio: il duca signore di quel luogo, un insegnante di matematica che riempie di problemi i muri di casa, un'ostetrica, un ciabattino. Con loro, idealmente perché costretto in una stanza, c'è anche una strana figura di Centauro, con la parte inferiore del corpo trasformata in scrivania. È uno scrittore che da quindici anni vive circondato dagli oggetti del figlio morto, il cui unico desiderio è quello di catturare la morte con le parole. Durante la marcia ognuno di quei genitori parla di sé, del proprio dolore, del desiderio di rivedere almeno una volta il proprio figlio. Finché arrivano a un muro di impalpabile consistenza su cui compaiono sporgenze di volti e corpi umani, nei quali sembra di ravvisare le sembianze dei propri figli. Da lontano il Centauro racconta questa storia per cercare di costruirsi una vita in cui ci sia spazio anche per un figlio morto. "Lotto contro la distruzione, la cancellazione, l'oblio. dice, anche se in questo modo il dolore mantiene intatta la sua violenza.
LA MIA RECENSIONE: CONSIGLIATO, MA CON CAUTELA ...
È davvero come se il dolore avesse trovato tra le righe di questo libro una forma poetica e quasi antica per venire fuori. Queste pagine non sono un romanzo, né un racconto. Sono versi ma sciolti, come nel pianto, un lamento che unisce il dolore di secoli, riportando il lettore quasi alla tragedia greca. E infatti, c'è il lutto in queste pagine. Il lutto inconsolabile di padri e madri per i propri figli, irrimediabilmente e prematuramente perduti. C'è il pianto, molto spesso muto, per i caduti. L'Uomo che cammina inizia un percorso circolare che lo porterà a un altrove fuori dal tempo; a lui si uniscono altri genitori orfani. C'è la vita nelle sue passioni, la morte nella freddezza del distacco, la terra nella sua materia di sassi e fango e il cielo nero, plumbeo, in queste pagine che sono reali testimoni di dolore immenso. Poetico e commovente, forte come un pugno allo stomaco.
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